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Una giornata nell’Alto Astigiano, tra chiese romaniche e borghi medievali

Indirizzo: partenza da Cortazzone

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manuelaItinerario di una giornata nell’Alto Astigiano presentato dalla nostra viaggiatrice preferita Manuela Vullo.

Se cercate un itinerario al di fuori dai circuiti classici di Langhe, Monferrato e Roero, partite da Torino e dirigetevi verso le colline, in direzione Chieri e poi verso Asti attraverso le strade provinciali.

Troverete un territorio collinare integro, costellato da piccoli paesi con una loro personalità e armonia. Siete nell’Alto Astigiano, la zona nord-occidentale della Provincia di Asti, che offre un patrimonio storico-artistico eccezionale: il romanico astigiano.
Le numerosi chiese e le pievi romaniche, poste sia nei centri abitati (spesso inglobate nel perimetro dei cimiteri) sia in posizione isolata sulle colline, sono preziose testimonianze del Medioevo. Il territorio compreso tra i fiumi Po e Tanaro era attraversato dai percorsi della Via Francigena e le chiese, databili tra il XI e XII secolo, erano luoghi di sosta nel corso dei lunghi pellegrinaggi medievali, oltre a costituire il centro della vita dei villaggi.
Questo patrimonio, che recentemente è stato oggetto di una riscoperta e valorizzazione, come la Settimana del Romanico Astigiano che si svolge ogni anno, purtroppo è ancora poco accessibile; solo in pochi casi siamo riusciti a visitare gli interni.
Molte chiese conservano un patrimonio artistico di valore mentre in altre rimangono pochi tratti della struttura iniziale, alterate dai rimaneggiamenti successivi.
Tutte meritano una visita, almeno per goderne l’atmosfera raccolta e la collocazione suggestiva, sempre in armonia con il paesaggio campestre.

Pieve di San Secondo a CortazzoneIniziamo con un monumento di grande fascino: San Secondo di Cortazzone. La chiesa sorge in posizione isolata e panoramica sulla collina di Mongiglietto, a un chilometro dal centro abitato. Un apprezzamento al Comune di Cortazzone, uno dei pochi ad assicurare la visita all’interno della chiesa con una semplice soluzione organizzativa: un cartello avvisa che la chiave del portone è disponibile presso una cascina nelle vicinanze dove, lasciando un documento, si entra in possesso di una enorme chiave in ferro, che ha un che di antico e misterioso.
San Secondo a CortazzoneSan Secondo di Cortazzone è maestosa e semplice al tempo stesso, in pieno spirito romanico. E’ una chiesa a tre navate, ognuna terminante con un’abside semicircolare L’esterno è caratterizzato da strutture murarie bicromatiche, dove i mattoni sono accostati a conci di pietra arenaria, da capitelli in pietra scolpita e dall’impiego di una notevole varietà di elementi decorativi, come archetti pensili, semplici ed intrecciati, sculture antropomorfe, cornici con motivo a scacchiera.
L’interno è austero e disadorno, diviso in cinque campate da colonne e pilastri alternati, con capitelli scolpiti, su cui si appoggiano gli archi.
Molto suggestivi i capitelli sulle colonne e sui pilastri, tutti diversi e decorati con figure fantastiche (sirene a due code, tritoni), di animali e di oggetti (cornucopie, conchiglie). Anche se la simbologia dei soggetti non è di facile interpretazione, si suppone che i simboli alludessero a vizi e virtù, per indurre fedeli e pellegrini di questa chiesa, in origine chiesa parrocchiale circondata da un cimitero oggi scomparso, a disporsi interiormente.

san nazario a montechiaroProseguiamo per 5 chilometri verso Montechiaro d’Asti, dove in aperta campagna, su una suggestiva altura a due chilometri dal paesi, si trova la chiesa dei Santi Nazario e Celso. La facciata a capanna ha un portale aggettante e squisitamente scolpito con motivi vegetali e zoomorfi ed è affiancata da un alto campanile. Il bicromatismo coinvolge tutto l’edificio, compreso il campanile che presenta bellissime monofore e bifore.
Non ci è stato possibile visitare la chiesa internamente. A chi pianificasse una visita con un po’ di anticipo consigliamo di contattare telefonicamente il Comune di Montechiaro d’Asti, per verificare la possibilità di concordare un’apertura.

Terminiamo con un altro gioiello situato nelle vicinanze: San Lorenzo a Montiglio. La pieve sorge isolata accanto al cimitero, dove nel Medioevo sorgeva il borgo, prima che la popolazione decidesse progressivamente di spostarsi, per riceverne protezione, all’interno delle fortificazioni del castello su un’altura vicina. E’ menzionata fin dal X secolo in un elenco di pievi vercellesi e fu originariamente costruita a tre navate, ma ora appare a una navata sola.
La pianta dell’edificio è a croce rettangolare con facciata a capanna, e conserva molte parti originali del XII secolo; sul fianco destro corre una decorazione ad archetti incrociati e si aprono tre monofore, mentre l’abside è spartita da lesene e coronata da mascheroni scolpiti. All’interno archi in tufo e capitelli finemente scolpiti richiamano temi agresti, pagani e cristiani.
Il centro abitato di Montiglio Monferrato merita una sosta; sovrastato dal castello che domina la Valle Versa, è decorato da numerose meridiane sulle facciate delle case.

CocconatoPer terminare questa giornata tra storia e suggestioni di quiete abbiamo scelto una sosta con merenda sinoira a Cocconato d’Asti. Cocconato è uno dei nostri “assi nella manica”, che conquista sempre le persone a cui ne consigliamo la visita. Addossato su un’alta collina, ha un centro storico medievale ben conservato e vitale, con le strade in acciottolato e gli edifici in mattoni, tra cui il palazzo municipale, risalente al XV secolo, raro esempio di edificio civile in stile tardo gotico, e la chiesa parrocchiale in posizione panoramica a sovrastare il paese. E’ un paese ricco di attività commerciali e di ristoranti famosi per la cucina monferrina, e grazie al suo microclima favorevole (viene chiamato la “riviera del Monferrato”) gode di una vegetazione rigogliosa, giardini, palme, mimose, ulivi.
Il nostro indirizzo di fiducia è la Cantina del Ponte, una trattoria-vineria dove si può scegliere tra una merenda sinoira a base di schiciola (sorta di piadina fatta con la pasta cruda che avanza dell’impasto degli agnolotti fritta in un tegamino nel forno e farcita a piacere) e una cena di autentica cucina del territorio e della tradizione familiare a costi ragionevoli, il tutto accompagnato da una scelta di vini ampia e ricercata. Memorabili gli gnocchi di pane con pesto di salvia accompagnati da una bottiglia di Ruchè di Castagnole Monferrato da uve biologiche.

INFORMAZIONI PRATICHE

Tipo di itinerario: auto, bici, moto

Stagioni consigliate: tutte. Noi lo abbiamo provato ad aprile e in autunno.

Distanze principali da Cortazzone: Asti 19 km, Alessandria 45 km, Torino 38 km, Milano 110 km.

Come arrivare a Cortazzone in auto:

Da TORINO: Prendere il traforo del Pino, superare Chieri e continuare sulla SP 119 in direzione Castelnuovo Don Bosco. Imboccare la SP 17 e seguire le indicazioni per Piovà Massaia. Da qui prendere la SS 458 in direzione Piea e poi la SP 9 fino a Cortazzone. In alternativa da Torino prendere l’autostrada A21, uscire al casello di Villanova d’Asti e seguire le indicazioni per Montafia e poi Cortazzone.

Da ASTI: Da Corso XXV Aprile imboccare la SR 10 in direzione ovest fino a Baldichieri, da qui la SP9 attraversando Monale e Cortandone seguendo le indicazioni per Cortazzone.

 

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