At 18 km northeast of Asti and in 25 miles from Casale Monferrato, founded around the year 1000, Montemagno is a hamlet consisting of twelve lanes marked with Roman numerals, which denote the identity.
Between history and legend: in paese è molto viva la devozione alla Madonna di Vallinò, venerata in un santuario sito poco fuori dal centro abitato. Immersa nella campagna, in una valletta, km 2 a sud del paese presso la cascina Gli Apostoli, the chiesa campestre di Santa Maria di Vallinò è luogo di pellegrinaggi frequenti da parte della popolazione locale. Secondo la tradizione il santuario è sorto sul luogo in cui abitava un pio Eremita. Ogni anno l’ 8 settembre una solenne processione raggiunge la chiesa per celebrare una Santa Messa in onore della Madonna.
Il nucleo più antico del paese si organizza su un grande colle (Montemagno) intorno ad un primo luogo fortificato, infeudato ai Marchesi di Monferrato. L’impianto medievale, unico nel Basso Monferrato, ancora oggi ben visibile: dalla prima fortificazione, poi divenuta imponente castle coronato da merlatura ghibellina, si dipartono a raggera dodici vicoli chiusi dai resti delle mura a disegnare il “recinto vecchio”.
The Casa sul portone risale probabilmente alla fine del XIII secolo e si tratta dell’ultima porta della cinta muraria medievale. Nelle sale è possibile visionare la mostra permanente che illustra le varie fasi inerenti i lavori di restauro.
Apprezzabile sotto l’aspetto architettonico è la chiesa di San Vittore affiancata da un’alta torre campanaria, risalente al XIII secolo.Già nel secolo XVI era in rovina o quasi. Nel corso del Seicento decadde fino a ridursi a rudere senza nessuna forma di Chiesa. Soltanto mezza abside e il campanile stanno miracolosamente in piedi.
La piazza della chiesa parrocchiale dei Santi Martino e Stefano è citata come una delle più belle piazze del Piemonte, in quanto la scalinata e la chiesa che la dominano sono molto simili a quelle presenti a Piazza di Spagna a Roma. Until 1648 chiesa gentilizia dei Montalero, col titolo di Maria Assunta. Donata ai parrocchiani, fu da essi accettata in sostituzione dell’ antica chiesa parrocchiale di Santa Maria, lontana e difficile da raggiungere per le strade impraticabili. La chiesa parrocchiale fu intitolata alla Natività di Maria Vergine. Nell’antica Santa Maria, until the 1950 la popolazione seppelliva i suoi morti nel cimitero circostante; mai soggetta a feudalesimo, libera di concorso dicono le carte dell’ archivio. La chiesa attuale fu costruita dai Montalero verso il 1600; la loro tomba, sotto il pavimento della navata centrale, porta la data del 1609. Fu ampliata mantenendo lo stile architettonico ed in parte anche quello decorativo: il cornicione interno riporta lo stemma dorato dei donatori, l’aquila a due teste. Nell’insieme è graziosa, in stile barocco equilibrato, ha conservato le antiche pitture della volta con le sottolineature in oro. Negli ultimi sessant’anni si è sostituito il battistero, l’altare della Madonna del Carmine e la mensa dell’ Altare Maggiore lasciando intatto il paliotto, opera pregevole in stucco. Tra le opere notevoli: una tela di San Gregorio, altre di Sant’Elmidio, di Rocco, di San Bovone; vi è anche una bellissima Madonna con Bambino e Santi.
Alle porte del paese sorge la chiesetta di S. Maria della Cava, la cui abside impreziosita da un ciclo di affreschi a soggetto religioso datati 1491 .
Nei pressi del cimitero si trova il “gioiello” romanico del paese: i resti della Chiesa e della Torre dei S.S. Vittore e Corona, oggetto di recente restauro, sono la viva testimonianza dell’antichità del sito, dal quale si gode un suggestivo panorama del paese e della campagna circostante.
La chiesa della Confraternita della Santissima Trinità si affaccia sul lato destro della parrocchiale. Fu eretta dalla confraternita omonima nel 1610; ricostruzione iniziata negli anni trenta del ‘700, conclusa nel 1748. Restauro incompleto nel 1990; sono state asportate la porta centrale e la balaustrata marmorea. Pianta rettangolare con abside semicircolare. Altare maggiore in muratura intonacata e dipinta a finto marmo, come i due altari laterali di stucco, mal conservati, con decorazione rococò di grande qualità. Coro ligneo. Sono custoditi numerosi dipinti: al centro dell’abside Madonna col Bambino, Trinity, due pontefici e i SS. Giovanni Battista, Vittore e Cipriano con un committente (prima metà sec. XVII); a sinistra Presepe (sec. XVII); a destra Sposalizio della Vergine (sec. XVII), tutti riferibili a pittori locali. All’altare laterale sinistro Madonna col Bambino, S. Antonio da Padova e S. Marco, di scuola piemontese (terzo quarto del sec. XVIII); all’altare laterale destro Madonna fra i SS. Domenico e Vincenzo Ferreri, di artista emiliano attivo nel Casalese a metà sec. XVIII. Alla parete destra a fianco dell’altar maggiore Madonna col Bambino e i SS. Carlo, Giacomo, Francesco (che riceve il cingolo dal Bambino), Giovanni Battista e santo francescano, di seguace del Moncalvo (forse Giovanni Crosio, ca. 1610-15, disegno preparatorio agli Uffizi, collocazione originaria ignota); di fronte sul lato sinistro S. Michele tra i SS. Evasio e Defendente, di Pier Francesco Guala (ca. 1730-40), proveniente dalla chiesa di S. Michele. Sulla parete destra poco dopo l’ingresso è posta l’Adorazione dei pastori (Natività del Vallinò), tavola di pittore influenzato da Gandolfino e da Macrino (ca. 1520), proveniente dalla chiesa della Madonna di Vallinò, qui ospitata dal 1998 dopo un lungo e laborioso restauro concluso nel 1995 (Nicola)