Asti il 13, 14 e 15 maggio 2016
Un patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO
Sapori, profumi, colori, un paesaggio collinare di straordinario impatto visivo e un valore storico-artistico tra i più antichi del Piemonte: un Patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO.
Queste, in sintesi, le peculiarità della provincia di Asti che annovera 118 comuni per lo più di origine romane. Valli alluvionali particolarmente fertili si alternano a dolci colline rinomate per la coltura della vite, che diventano più impervie e lussureggianti risalendo la Langa.
Una terra che merita di essere conosciuta ed apprezzata, soprattutto da quei turisti che non si accontentano di visitare località già note ed affermate ma che vogliono compiere un percorso di visita più autentico, alla ricerca di luoghi semplici dove cogliere il ritmo ordinato delle stagioni e il significato profondo della vita, ritrovando spazi ancora a misura d’uomo, ideali per assaporare i piatti tradizionali e l’ottimo vino che vi si produce, vanto di una terra generosa che della produzione vitivinicola d’eccellenza ha fatto il proprio vessillo in ogni parte del mondo.
La terra d’Asti guarda oggi al futuro ma senza dimenticare la memoria del passato: stagioni che si alternano, scandite da eventi unici, esclusivi ed originali.
Lettera di presentazione
Asti, con i suoi Alpini, ha già brillantemente organizzato l’Adunata Nazionale del 1995 in un contesto del tutto particolare: si era appena usciti dall’emergenza di una grande alluvione che, nel novembre del 1994, aveva letteralmente invaso oltre la metà del territorio cittadino e, in quella occasione, centinaia e centinaia di Alpini (i cosiddetti “Angeli del Fango”) si erano riversati in città ad aiutare ed a sostenere la popolazione astigiana, dimostrando estrema sensibilità ed amicizia alpina.
A distanza di oltre vent’anni Asti ripropone la propria candidatura ad ospitare l’Adunata Nazionale con motivazioni e presupposti assai diversi.
Il 2016 sarà ricordato come il Centenario della Grande Guerra, ossia quell’evento che ha finalmente portato a termine l’unificazione dello Stato Italiano.
I teatri delle grandi battaglie che si sono combattute sono avvenuti, è vero, nel Veneto tra il Piave e l’Isonzo, sul Carso, sul Grappa e a Caporetto, ma la partecipazione attiva è avvenuta con la presenza di tutti gli Italiani nessuno escluso (dai siciliani ai sardi, dagli abruzzesi ai piemontesi) fermo restando che costoro hanno combattuto in nome dell’Italia unita.
Potrei elencarvi i numeri totali delle vittime italiane (penso che tutti ne siano a conoscenza), mi soffermo solamente sui numeri dei caduti del 1° Raggruppamento, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Il totale dei caduti è stato di 63.461 di cui 12.164 erano Alpini.
Innumerevoli sono state le onorificenze ricevute (4 decorazioni all’Ordine Militare di Savoia, 56 medaglie d’oro, 1756 d’argento e 1248 di bronzo), alcune di quelle medaglie, con vanto ed orgoglio, le esponiamo sui nostri vessilli.
Tre di queste medaglie d’oro appartengono a soldati astigiani: il Tenente Colonnello Luigi Piglione caduto sul monte Kukla il 10 Maggio 1916, il Tenente Vittorio Montiglio Decorato per un eroico gesto in Albania nel 1920 oltre al Sergente Maggiore Cesare Bella caduto sulla selletta Kapak in Montenegro il 9 Aprile 1943.
Colui che maggiormente viene ricordato è senz’altro la medaglia d’argento Colonnello Ernesto Testa Fochi, astigiano di Moncalvo, a cui è stata intitolata la caserma aostana della Scuola Militare Alpina.
Il colonnello Testa Fochi, tuttora ritenuto il “padre spirituale” del Battaglione Aosta (Battaglione decorato di Medaglia d’oro) è caduto per la nostra Patria il 5 settembre 1917.
Attualmente Asti può vantare di avere tra i suoi iscritti il Capo di Stato Maggiore Generale Alpino Claudio Graziano, due Ufficiali Mag. Manzone e Cap. Miciotto della Forza di Intervento Rapido con stanza a Solbiate Olona; altri quattro ufficiali e sottoufficiali in servizio alla Caserma Monte Grappa e cinque Alpini di truppa che hanno, o stanno operando nei teatri internazionali di intervento come forza di pace sotto la guida del Ten. Danilo Lo Prete.
Asti ha l’onore di aver dato i natali a colui che contribuì alla nascita del tricolore tramite l’ideazione della coccarda, Giovan Battista De Rolandis, giustiziato sulla Montagnola a Bologna il 23 Aprile 1796.
Egli è stato il primo martire del Risorgimento.
Asti ha inoltre dato i natali a Giovanni Battista Scapaccino a cui è stata conferita la prima medaglia d’oro al valor militare; apparteneva al Corpo dei Reali Carabinieri e venne giustiziato il 3 Febbraio 1834
Il 3° Reggimento Alpini, con i battaglioni Susa, Pinerolo, Exilles e soprattutto Fenestrelle, aveva come proprio bacino di reclutamento il Monferrato ed il Piemonte.
Oggi fiumi di inchiostro sono stati spesi da illustri storici a ricordo delle epiche battaglie combattute in terre lontane, è prevedibile che a scuola riprendano a studiare e forse visitare i famosi sacrari eretti a ricordo perenne dei nostri caduti e in ogni paese dell’astigiano, piccolo o grande che sia è eretta una lapide in ricordo di quei caduti. Tutti i sindaci del nostro territorio hanno aderito producendo una delibera dall’oggetto “voglio l’Adunata!” con l’intento di proporre ai giovani le riflessioni del passato per guardare al futuro, fedeli al nostro motto “onorare i morti per aiutare i vivi”.
Dunque, atteso quanto sopra esposto, il Consiglio Direttivo Sezionale e l’Assemblea dei Delegati Sezionali di Asti hanno autorizzato il sottoscritto Presidente a formulare la richiesta di portare all’attenzione e all’ordine del giorno dell’assemblea dei Presidenti del 1° Raggruppamento, tenutasi a Domodossola il 1 Febbraio 2014, la candidatura della Sezione di Asti ad organizzare l’Adunata Nazionale Alpini 2016.
Tale proposta è scaturita all’unanimità dei Presidenti e dei Consiglieri Nazionali del 1° Raggruppamento tutti (uscenti e subentranti) con la riflessione e la consapevolezza che Asti debba rappresentare l’evento celebrativo e commemorativo della Grande Guerra di tutte le Sezioni del Raggruppamento.
Ai fini delle celebrazioni della Grande Guerra Asti intende, inoltre, proporre all’attenzione dell’Associazione la realizzazione, in collaborazione con il C.I.S.A., di una raccolta di scritti e articoli di giornali esteri (soprattutto Inglesi e Tedeschi) per raffrontare i pensieri di coloro che all’epoca erano i nostri alleati gli uni e avversari gli altri. Tutto ciò dovrà essere riportato nelle scuole rivolgendo ai ragazzi una semplice domanda: “Raccontami di quel Cappello Alpino che custodisci in casa… ” e chissà, forse, alcuni dormienti riprenderanno vigore.
Il vigore della solidarietà, dell’amicizia, dell’amore alpino rivolto agli altri dagli Alpini di Asti e di tutte le Sezioni del 1° Raggruppamento hanno fatto si che nascesse un comitato promotore finalizzato a ottenere l’organizzazione dell’89° Adunata Nazionale degli Alpini da effettuarsi ad Asti il 13 /14/15 maggio 2016.
Noi Alpini Astigiani lo desideriamo e lo vogliamo con tutte le nostre forze, siamo pronti e determinati.
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