Serata Medioevale con Federico Barbarossa SABATO 27 LUGLIO 2013 alle 19
Un’alchimia di colori, luci, fuoco, musica e sapori; un viaggio nel tempo, tra storia, sapori e tradizioni.
Rievocazione storica che ricorda la messa a fuoco del paese di Azzano da parte dell’Imperatore germanico Federico Barbarossa (1155).
Il paese verrà trasformato in un vero e proprio borgo medioevale con i suoi accampamenti, le taverne, il fieno e la paglia sparsi lungo le strade, le torce, le fiaccole e la musica antica.
Nei luoghi panoramici del paese verranno allestiti punti ristoro dove si serviranno tra le altre cose friciule, bruschette, trippa, taglieri di salumi e formaggi, tagliatelle al ragù di cinghiale, braciolata, fagioli in insalata e dolci accompagnati da un ottimo vino locale.
Sarà festa fino a tarda notte con gruppi d’arme, performer, cantastorie, spettacoli teatrali, animazioni per famiglie, streghe e donne di malaffare… poi… Azzano andrà in fiamme! L’imperatore germanico non sapendo come piegare la tenacia degli azzanesi che resistono al suo dominio sceglie di passare a ferro e fuoco l’antico borgo. Dopo un processo farsa indetto ai danni del podestà, si leveranno alte le fiamme e non ci sarà scampo per uomini, donne ed armenti…
Nella quiete dell’inizio della serata arriverà il Barbarossa a cavallo inveendo in antico germanico, ingiurie tradotte dal suo fedele interprete: Pietro Luisio della Rocca, soldato di ventura piemontese che si è venduto all’invasore. Il germanico cercherà di convincere Azzano ad arrendersi ma gli azzanesi, popolo indomito, rifiuteranno ogni sua lusinga. Il Barbarossa darà il via al terrore per le strade del borgo mentre i suoi cavalieri si cimentano in duelli feroci per spaventare i poveri villici e farl loro confessare il nascondiglio dei ribelli che uccidono i suoi uomini nel sonno…
Lui risparmierà la vita a chi tradirà gli insorti e ricoprirà d’oro i delatori…
Ma gli azzanesi non mollano, e il Barbarossa diventerà sempre più minaccioso fino ad indire, al culmine della sua ira, un processo farsa contro l’intero paese rappresentato dal podestà. Diversi testimoni pagati verrano alla sbarra a dire quanto egli sia un tiranno e come egli nasconda gli insorti nei crotin del paese.
Barbarossa alla fine decreterà la distruzione e il rogo del paese: Azzano è in fiamme e nulla rimarrà se non fumo e cenere…