Torino, Lingotto Fiere
16-20 maggio 2013
È la creatività il tema conduttore del Salone Internazionale del Libro 2013. Nel momento in cui una profonda crisi di sistema impone un ripensamento radicale che investa i modi della produzione, i patti sociali, la ricerca, la letteratura e le arti, il Salone 2013 si interroga sui nuovi «cimenti dell’armonia e dell’invenzione» che ci attendono. Dove corrono oggi le frontiere dell’innovazione? Come favorire i procedimenti creativi, nel contesto delle tumultuose mutazioni in corso, ricche di potenzialità ma anche di pericoli? Come funziona e dovrebbe funzionare la «fabbrica delle idee»? In quali modi rileggere e utilizzare il patrimonio della tradizione? Se ogni generazione è chiamata a scegliere i suoi classici, che cosa chiediamo a un classico, oggi? Quella che è urgente ripensare è proprio una cultura del progetto che sappia darsi programmi incisivi, mirati sul medio e lungo periodo, sollevando lo sguardo dalle angustie di un piccolo cabotaggio limitato al presente.
Oggi più che mai, la creatività deve nascere non da un impulso casuale e disordinato, ma da un metodo rigoroso, da una conoscenza approfondita dei linguaggi e delle tecniche, da una ben calibrata «grammatica della fantasia», per ricordare il titolo di un fortunato libro di Gianni Rodari. I cinque giorni del Lingotto hanno l’ambizione di diventare una sorta di laboratorio in cui sottoporre a verifica situazioni, tendenze, occasioni, potenzialità, ostacoli e difficoltà, offrendo soprattutto ai giovani indicazioni concrete sul «come fare», ma anche sul «dove» e «quando fare».
Saranno importanti, in questo senso, le testimonianze dirette di alcuni grandi maestri delle scienze, delle lettere e delle arti, chiamati a raccontare dal vivo la loro esperienza creativa, i segreti di bottega, le tecniche, le innovazioni linguistiche di cui si sono resi protagonisti, il loro rapporto con il canone.
Il tema si offre a un vasto ventaglio di declinazioni, a partire da una riflessione sui maggiori temi politici ed economici: gli scenari della globalizzazione e il ruolo crescente dei Paesi del cosiddetto Bric (Brasile, Russia, India e Cina), i futuri assetti dell’Europa, chiamata a fare i conti con le proprie debolezze finanziarie e a darsi una più precisa identità politica; i nuovi soggetti che si affacciano sulla scena politica, le pratiche e i limiti della democrazia in rete, le nuove opportunità produttive, il proliferare delle start-up, il futuro prossimo della ricerca tecnologica e scientifica, il design, le strategie ambientali.
Tutte sfide decisive in cui la cultura del progetto è chiamata a produrre un massimo di sforzo innovativo. L’evoluzione sta investendo anche gli stessi statuti della scrittura, chiamata a ripensarsi come metalinguaggio composto di parole, immagini e musica; e di conseguenza l’informazione, la diffusione del sapere, le pratiche dell’insegnamento e dell’apprendimento, l’editoria nelle sue varie articolazioni.
E ancora: quali sono le tendenze più significative dell’arte contemporanea? Come funziona il mercato dell’arte? Come si creano i valori? Chi li stabilisce? Fin dove arriva la libertà dell’artista, e quel è il ruolo di galleristi, critici e istituzioni?
A scenari sempre più dominati dalla virtualità e dalla smaterializzazione degli oggetti si accompagna un ritorno a un patrimonio di tradizioni e pratiche che sembrava dimenticato, quali la creatività manuale, l’artigianato, le arti applicate. Un discorso che si amplia all’ambiente, all’architettura, all’urbanistica, all’elaborazione di modelli sostenibili di sviluppo, ivi compresi i giardini e gli orti urbani.
Se la cultura deve tornare ad essere un motore di sviluppo, si impone il tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio dei beni culturali, sin qui colpevolmente trascurati, anche se per l’Italia in particolare rappresentano una risorsa unica al mondo. Saranno al Lingotto alcuni dei protagonisti che si sono battuti con più energia per la loro salvaguardia.
Infine una panoramica della creatività contemporanea non può prescindere dalle cosiddette culture materiali, e ospiterà alcuni celebrati maestri della cucina, che si sono distinti per capacità innovative. A loro sarà dedicata un’area speciale.
Tra i progetti in corso di sviluppo per il Salone 2013 c’è anche un format che si richiama esplicitamente alla fortunata esperienza delle Conferenze Ted, l’organizzazione no profit americana fondata nel 1984 (l’acronimo sta per Technology, Entertainment & Design), che organizza happening culturali mirati sull’innovazione.
Questi eventi, che sono diventati anche programmi tv, ospitano interventi-lampo di scienziati, economisti, artisti, musicisti, politici come fra gli altri Bill Clinton, che puntano sul ritmo e sui contenuti per meglio coinvolgere gli spettatori. L’intento è quello di offrire una tribuna qualificata alle grandi idee, degne della miglior diffusione, e capaci di cambiare mentalità e stili di vita. Tra gli speaker più apprezzati, l’educatore inglese Ken Robinson, il quale ha sostenuto che stimolare la creatività è importante quanto l’alfabetizzazione. L’intento è quello di creare anche al Lingotto un podio da cui esporre in forma concisa progetti fortemente innovativi in ogni campo.
Giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 22; Venerdì e sabato dalle 10 alle 23