Indirizzo: Asti, Piazza della Cattedrale
Ora: Tutti i giorni 9-12, 15-18
Telefono: +39.0141.592.924
Aggiungi ai Preferiti
Voto:
Bellissimo esempio di Gotico piemontese, il Duomo, dedicato all’Assunta e a San Gottardo, fu realizzato nella prima metà del quattordicesimo Secolo per iniziativa del vescovo Arnaldo De Rosette.
Viste le origini francesi del religioso, i modelli architettonici e decorativi della chiesa sono di quella nazione, la mole imponente ricorda le cattedrali-fortezze del midì francese.
Nel diciottesimo secolo Bernardo Vittone si occupa di prolungare l’edificio realizzando le sagrestie; nello stesso periodo sono eliminate le costolature delle volte ed è realizzato il Ciborio dall’artista Francesco Piffetti. Il Campanile è una preesistenza Romanica di metà tredicesimo Secolo. Molto belle le decorazioni a motivi zoomorfi e vegetali di tradizione locale dell’antiporta sul lato sud dell’edificio e la rappresentazione di “Maria fra gli angeli, apostoli e santi”. Altro elemento distintivo lo stemma dei Pelletta, inserito per ricordare il contributo offerto dalla famiglia per realizzare tale ingresso.
Notevoli, poi, le decorazioni scultoree dell’ingresso principale, in particolar modo le mensole e il capitellino. Le navate, il transetto e il tiburio sono affrescati nel settecento da Francesco Fabbrica e G.Battista Rocca; dello stesso secolo gli affreschi delle absidi di Carlo Carlono e G. Perego. Molte le opere pittoriche di Gandolfino da Roreto, realizzate tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo: La Madonna del “Banchiere”, Lo Sposalizio della Madonna, il Polittico smembrato delle genealogia della Madonnna e la Deposizione. Interessante, inoltre, la Risurrezione di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo (fine XVI sec., inizio XVII). Gli arredi lignei sono opera di Francesco Salario e Antonio Varale, mentre l’altare centrale è opera di Benedetto Alfieri. Completano l’interno il fonte battesimale del quindicesimo secolo, ricavato da materiale romano di spoglio, e due acquasantiere poggianti su capitelli romani: una pre-romanica e l’altra gotica. Da non perdere una terracotta policroma rappresentante un gruppo statuario del Cristo morto del sedicesimo secolo.
I due Organi della chiesa sono stati realizzati uno dal Grisanti nel diciottesimo secolo, l’altro dal Serassi il secolo successivo. Interessante la targa marmorea di Arricino Moneta del tredicesimo secolo che rappresenta il primo esempio piemontese di monumento equestre. Ultima opera degna di nota la pietra tombale del Vescovo Baldracco Malabayla del secolo quattordicesimo.
Scopri le panoramiche dell’interno della Cattedrale sul sito del Comune di Asti
Condividi:
- Clicca per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
- Clicca per stampare (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Clicca per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Clicca per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Clicca per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra)