Indirizzo: Sessame
Sito
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Voto:
- Percorso Sessame, Garzaia WWF, Monastero Bormida, Sessame
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Altitudine: max. m. 420 – min. m. 167 s.l.m.
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Percorribilità: in macchina, a cavallo, in mountain bike, un breve tratto sterrato
- Lunghezza: km 29 circa
Si narra che il Paese di Sessame sia la vera patria del Brachetto, uno dei vini più rinomati della Val Bormida, quindi è possibile trovare molto buon vino ma è importante soffermarsi anche sulla storia del borgo visitando i resti dell’antica dimora dei Marchesi del Carretto signori di Ponti e Sessame che fino al 1441 dominavano il colle.
Meritano una visita non affrettata l’ampia piazza sulla quale si affacciano la Chiesa Parrocchiale di San Giorgio e l’Oratorio della S.S. Annunziata. Entrambe le chiese presentano un bel paramento murario in conci regolari di pietra di Langa in modo particolare nelle absidi ed alla base dei campanili, con le facciate intonacate e decorate. L’oratorio, cinquecentesco e oggi sconsacrato, viene utilizzato per eventi culturali, rappresentazioni teatrali e mostre d’arte ed artigianato.
Con le chiese alla destra si esce dalla piazza svoltando a sinistra ed imboccando la via che scende al paese. Prima del Palazzo Comunale ci indirizziamo verso Regione San Rocco sulla strada provinciale n°129 asfaltata per tutto il tratto. Percorrendola si trova a sinistra un punto di sosta con l’edicola votiva dedicata alla Madonna. Scendendo, il panorama si apre scorgendo i vigneti ed il “Turot” un punto di avvistamento per il controllo delle vallate circostanti.
Tra le tipiche cascine troviamo il cortile che ospita la chiesa di San Rocco con l’ombreggiato portico ed una splendida vista sulla sottostante vallata. Proseguiamo in discesa e sulla strada di fondo valle è possibile deviare a destra per vedere la Garzaia della Val Bormida, rifugio del WWF, dedicata agli aironi cenerini che nidificano sulle cime degli alberi durante la stagione primaverile. Qui è possibile praticare il bird-watching senza danneggiare la quiete della colonia.
Il precorso prosegue per la località Giardinetto in direzione Bistagno dove sul confine della provincia di Alessandria e quella di Asti si svolta a destra imboccando un tratto inghiaiato e si attraversa il nuovo ponte Galloni sopra la Bormida di Millesimo, altro punto di avvistamento degli aironi.
Si svolta a destra seguendo la strada tra i campi di mais e i pioppeti, si devia ancora a destra e si supera il maneggio dei cavalli in Regione Gringavoli, dopo alcune cascine, arrivati sulla strada principale deviamo a sinistra e poi a destra per Regione San Desiderio.
Ormai siamo nel territorio del Comune di Monastero Bormida raggiungiamo la pieve di San Desiderio, un raccolto gioiello dell’architettura barocca del primo Settecento sorta sul luogo di un millenario edificio pievano andato distrutto nei secoli. Edificata in pietra a vista, presenta un singolare portico antistante aggiunto successivamente, con volta a spicchi e ovale centrale.
Tra i campi di grano e i prati si ritorna sulla SP 56a e si procede diritto fino al concentrico dove si svolta a destra imboccando il ponte romanico che rappresenta una delle opere di ingegneria civile medioevale più importanti della valle, che venne edificato dai monaci Benedettini nel XIII secolo e trova il suo corrispettivo, nell’analogo ponte dell’abbazia di San Quintino di Spigno Monferrato.
Il nucleo storico di Monastero Bormida è tra i più ricchi e rappresentativi della zona con edifici in pietra e vie medioevali che circondano il castello, la torre campanaria e la Parrocchiale di Santa Giulia. Attraversato il paese dalla piazza superiore si oltrepassano l’asilo e le scuole elementari dirigendosi per Regione Regnassino.
Sul percorso si incontra una cappella votiva dedicata alla Madonna della Guardia, mentre tra i muretti di pietra si prosegue in salita con boschi, vigneti e ginestre. Entrando nel territorio di Cassinasco, dove la leggenda narra che ai piedi di una quercia Napoleone abbia ghigliottinato un disertore del suo esercito da cui il toponimo “Gagliot” tuttora presente. Sempre in salita procediamo diritto per Regione Sconi e ammiriamo i vigneti tutto intorno alla cascina Bosco; al bivio proseguire diritto fino ad arrivare alla S.P. 111 e svoltare a destra, quindi si arriva alla frazione Ciri o Cire, circondata dai vigneti di moscato. Sempre proseguendo si raggiunge regione Chiesa dove è possibile effettuare una piacevole variazione svoltando a sinistra per visitare la chiesa di San Massimo; l’edificio religioso era in origine la cappella del luogo di Soriano, antico villaggio il cui castello venne concesso nel 1116 dall’Imperatore al Vescovo di Acqui. Il borgo scomparve verso la metà del Trecento, forse in seguito alla peste del 1348. Tornando sul nostro cammino in Regione Chiesa deviamo a destra seguendo le indicazioni per Rocchetta Palafea e Sessame sulla S.P.122. A destra vediamo i boschi che circondano il rio Merli, poco dopo noccioleti e a sinistra in lontananza il paese di Rocchetta Palafea. In regione Palareta dalla cappella votiva in mattoni si prosegue tra i vigneti e si svolta a destra per imboccare la S.P.43 a in direzione Sessame.
La Chiesa campestre di San Sebastiano accoglie come un tempo i pellegrini ed i viandanti con il suo portico a tripla arcata. Sul retro dell’edificio è presente l’area di sosta attrezzata con acqua, servizi igienici e barbecue a disposizione dei turisti che percorrono gli itinerari.
Sul crinale si svolta a sinistra per Regione Albareto – Regione Asinai: la strada si volge in salita, alle nostre spalle in lontananza si scorge il campanile della chiesa nella frazione Ronco Gennaro sul territorio di Bistagno tra le macchie di ginestre alternate ai vigneti ed ai boschi.
Superati alcuni tornanti, dopo aver aggirato la collina, il paesaggio cambia, si scorge il panorama della Valle Bormida e della Valle Erro con il monte Beigua che con i suoi 1287 m. spicca sullo sfondo. Pochi minuti percorrenza nel bosco e ai nostri piedi si intravedono i tetti di Sessame dove è previsto l’arrivo.
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