Indirizzo: Costigliole d'Asti
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«Giace Costigliole sul dorso
ed attorno d’una collinetta di figura conica,
sulla cui vetta sta il massiccio quadrato castello in ottimo stato,
fiancheggiato da quattro grosse rotonde torri>/em>»
(Gian Secondo De Canis, Corografia Astigiana, II, 44 v. Asti 1815)
Situato tra le Valli del Tanaro e del Tinella, il territorio di questo comune ha vocazione agricola e vitivinicola: Barbera Doc e lo squisito peperone quadrato di Motta sono i suoi fiori all’occhiello.
Il paese è dominato dal maestoso Castello, in cui vissero insigni personaggi, come il Marchese Filippo Asinari e la Contessa di Castiglione (Virginia Oldoini). Al suo interno è ospitato l’ICIF (Italian Culinary Institute for Foreigners) dove cuochi provenienti da tutto il mondo, apprendono da prestigiosi docenti i segreti dell’enogastronomia italiana.
A pochi chilometri da Costigliole in direzione sud, in località Burio, si trova il castello di Burio.
Tra le testimonianze artistiche, inoltre, spicca la Parrocchiale di Nostra Signora di Loreto, nel cuore del paese vecchio. Documentata sin dal XIV secolo, venne ricostruita nei primi anni dell’800 per committenza degli Asinari di San Marzano. Tra gli arredi ottocenteschi si distingue l’altare maggiore in marmi policromi, realizzato su disegno dello Juvarra.
All’interno della Confraternita di San Gerolamo, detta anche dei Battuti Bianchi è possibile ammirare il suggestivo museo di Arte Sacra.
La punta di diamante di Costigliole d’Asti è nei sotterranei del palazzo municipale dove si trova la Cantina dei Vini comunale, che propone produttori del territorio, puntando sulla Barbera d’Asti, alla quale è dedicato un piccolo museo.
Loreto (Laureti) è una località situata tra Costigliole ed il torrente Tinella, in direzione sud. Il luogo, carico di storia, è sempre stato al centro di racconti leggendari, a testimonianza delle sue antiche origini. Le prime leggendarie attestazioni di Loreto la fanno addirittura risalire ad una delle prime località abitate dai figli di Noè dopo il diluvio universale. Secondo Quintino Sella, Loreto apparteneva già nel 967 alla Marca Aleramica. Dopo la morte di Aleramo i suoi feudi passarono ai discendenti ed il feudo di Loreto, nome probabilmente derivante da una selva di lauri, toccò infine al famosissimo marchese Bonifacio del Vasto, pronipote di Aleramo, che lo lasciò al figlio Oddone. Rimasto questi senza figli, il comitato di Loreto fu diviso fra i nipoti, fra cui in particolare Manfredi Lancia, figlio cadetto del capostipite dei marchesi di Busca. Manfredi si era guadagnato il soprannome “Lancia” prestando il servizio di lancifero dell’imperatore Federico Barbarossa. Nel 1231, durante una visita nell’Italia settentrionale, Federico II s’innamorò di Bianca Lancia e da quest’unione nacque Manfredi, ricordato anche da Dante nella Divina Commedia: « Biondo e bello e di gentil aspetto… I son Manfredi nipote di Costanza Imperatrice» (Purg. III )
Le dispute durarono fino al 1255, quando, alla morte di Federico II, gli astigiani recuperarono il castello e lo distrussero interamente, trasportandone gli abitanti nella vicina località di Costigliole. Loreto è ora una piccola borgata composta da una quarantina di abitazioni rurali, distribuite attorno alla chiesetta dedicata alla Madonna Lauretana. La distruzione non lasciò traccia alcuna, tranne che due piccole lastre di marmo celeste conservate nella chiesa sulle quali sono scolpiti una croce romana e un monaco benedettino.
Gli eventi a Costigliole d’Asti
A 15 km da Asti e 24 da Alba
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