Indirizzo: Casorzo
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Voto:
Partenza e arrivo a Casorzo
- Durata: circa ore 2.30
- Difficoltà: nessuna
- Attrezzatura consigliata: scarpe con suola di gomma
- Periodo consigliato: primavera ed autunno
Casorzo, adagiato sulle colline del Monferrato, terra della dolce Malvasia, domina su un paesaggio densissimo di colline impiantate a vigneti: proprio tra le ordinate geometrie di questi filari si snoda l’ itinerario proposto da www.parcocrea.it
Dalla Cantina Sociale ci si allontana dall’ abitato percorrendo la strada asfaltata che poco dopo diventa inghiaiata e, oltre la deviazione a sinistra, si procede sempre diritto fino a raggiungere la Cascina Gara, affiancata da un’ unica imponente quercia. Il percorso che avanza in cresta oltre una vista d’insieme sui paesi circonvicini: Vignale domina in alto a sinistra, più in basso Altavilla, la medievale torre di Viarigi che ne caratterizza l’ abitato, poi l’ inconfondibile profilo del castello di Montemagno, impreziosito dalla perfetta merlatura ghibellina, infine Grana con la svettante chiesa barocca.
Superata l’ isolata cascina, imboccando la seconda strada a destra, si scende tra vigne e campi di frumento, per svoltare poco dopo a sinistra in direzione di un cascinale diroccato. Il nuovo sentiero, nascosto dall’erba, porta svoltando a sinistra ad una carrareccia; una nuova svolta a destra conduce nel punto più basso del fondovalle dove scorre un piccolo rio fiancheggiato da alti pioppi e da salici dalla chioma argentea. Oltrepassato il ponte si procede a sinistra costeggiando per pochi passi il rio e si risale il versante opposto della valle appena attraversata svoltando a destra.
In questo tratto, che conduce rapidamente alla strada provinciale Casorzo – Grana, si incontra una particolarità botanica detta “bialbero“: un ciliegio selvatico svetta dal tronco di un grande e vecchio gelso. Il particolare “bialbero” sorge accanto alla piazzola che permette la sosta ed il pic nic dei visitatori
Giunti alla provinciale la si attraversa per salire utilizzando una strada sterrata che affianca la Cascina Nuova, grande cascinale circondato da numerosi gelsi che, con la loro presenza, rievocano un’attività praticata nelle colline monferrine: l’allevamento dei bachi da seta. Si procede sul crinale costeggiato da file di robinia, per raggiungere un nuovo tratto di strada asfaltata che, svoltando a sinistra, con una serie di curve in salita, porta al successivo trivio.
Si piega scendendo a destra ed il percorso a tratti è costeggiato da fitte siepi di corniolo, biancospino, ligustro, piccoli olmi ed aceri. Svoltando a destra nei tre successivi incroci si attraversa il fondovalle, percorso da un rio “sorvegliato” da alti pioppi tremuli, costeggiandone prima una sponda e poi, a ritroso, l’altra.
A sinistra si intraprende una breve e ripida salita al termine della quale si svolta nuovamente a sinistra, giungendo in breve all’edicola dedicata a San Vincenzo, con una lapide che reca una recente iscrizione: “Benedica la terra il Signore, monti e colline benedite il Signore”
Mantenendo la strada principale al trivio si procede diritto e la conclusione del percorso è annunciata dallo splendido quadro di Casorzo adagiato sul colle di fronte.
Via IV Novembre introduce all’abitato e con una serie di svolte tra strette vie si giunge infine alla panoramica piazza antistante la chiesa parrocchiale di San Vincenzo.
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