Indirizzo: Langhe e Roero
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La masca è un termine piemontese, molto diffuso nel Roero e nelle Langhe. Il termine sta prevalentemente ad indicare una strega o fattucchiera.
La parola probabilmente trae origine dal longobardo maska, che indica l’anima di un morto (da cui anche il significato meno comune di “spirito soprannaturale”), o dall’antico provenzale mascar, borbottare, nel senso di borbottare incantesimi.
Le masche sono una figura di rilievo nel folklore e nella credenza popolare piemontese, che attribuiscono ad esse facoltà sovrannaturali tramandate da madre in figlia o da nonna in nipote. Secondo la tradizione, oltre ai poteri, la masca eredita anche il Libro del Comando, un testo contenente le varie formule e incantesimi della strega.
Il loro aspetto fisico, come quello delle altre streghe, era di donne anziane dall’aspetto sgradevole, ma a volte si trattava anche di donne dall’aspetto normale e talvolta di giovani attraenti, ma dotate di poteri sovrumani.
Nel passato gli agricoltori e i montanari usavano attribuire ad esse la responsabilità di avvenimenti negativi o inspiegabili. Le donne accusate di essere masche venivano perseguitate e spesso processate e condannate al rogo dal tribunale dell’Inquisizione.
Ancor oggi è di uso comune in Piemonte commentare scherzosamente la caduta “soprannaturale” (accidentale) di oggetti (ad esempio una forchetta che dalla tavola) con l’espressione “Ai sun le Masche” (“Ci sono le masche”).
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